venerdì 20 settembre 2013

Artemisia Sanchez


Artemisia Sanchez
Paese Italia
Anno 2008
Formato miniserie TV
Genere drammatico, romantico
Puntate 4
Durata
Lingua originale italiano, catalano
Caratteristiche tecniche
Aspect ratio
Colore colore
Audio
Crediti
Regia Ambrogio Lo Giudice
Soggetto dal romanzo di Santo Gioffrè
Sceneggiatura Salvatore Basile, Francesco Arlanch, Francesco Balletta, Ambrogio Lo Giudice
Interpreti e personaggi
Fotografia Paolo Carnera
Montaggio Massimo Quaglia
Musiche Lucio Dalla
Beppe D'Onghia
Scenografia Osvaldo Desideri
Eva Dejna
Costumi Flora Brancatella
Produttore Elide Melli
Produttore esecutivo Maria Teresa Bono
Paola Foffo
Casa di produzione Cosmo Production
Rai Fiction
Prima visione
Prima TV Italia
Dal 15 dicembre 2008
Al 29 dicembre 2008
Rete televisiva Rai Uno
Premi
Artemisia Sanchez è una miniserie televisiva ambientata nell'Italia del Settecento.

Descrizione

Nel formato originario, la fiction è composta da quattro puntate che vennero trasmesse in prima visione da Rai Uno nel dicembre del 2008. La regia è di Ambrogio Lo Giudice. Gli interpreti principali sono Michelle Bonev e Fabio Fulco e vi è anche la partecipazione di Lucio Dalla. La storia, scritta da Salvatore Basile, Francesco Arlanch, Francesco Balletta e Ambrogio Lo Giudice, è tratta dall'omonimo romanzo di Santo Gioffrè[1].

Trama

Siamo a Seminara, un piccolo paesino della calabria ed è il 1763: la piccola marchesa Artemisia Sanchez (Michelle Bonev) ed il conte Angelo Falvetti (Fabio Fulco) si giurano amore eterno. Il destino li condanna: il padre di Angelo viene assassinato davanti ai loro occhi e Angelo deve abbandonare la città per evitare di essere il prossimo a perire. Per questo decide di seguire lo zio Monsignore. Artemisia vent’anni dopo combatte a fianco del fratello maggiore Gaspare (Nicola Farron), dell’amico conte Grimaldi (Ugo Dighero) e del brigante Niccolò Minerva (Marco Cocci) per il miglioramento delle condizioni lavorative dei suoi contadini, contro la nobiltà locale e il suo stesso fratello Casimiro (Abraham Fontana). In questo clima, viene accolta con gran felicità il ritorno di Angelo a Seminara, ma la delusione prende il sopravvento, quando scopre che il ragazzo è diventato sacerdote: Straziata dall’amore impossibile per un uomo che ama soltanto il suo Dio e dalla morte violenta di Gaspare, Artemisia decide, per salvare il buon nome della sua famiglia e le sorti dei suoi contadini, di sposare il vecchio principe Spinelli (Frédéric Van Den Driessche) Gaspare è morto, ma Artemisia non si dà per vinta e prova a portare avanti il lavoro cominciato insieme a lui, solo che continua ad avere gravi complicazioni: suo marito, il principe Spinelli e Casimiro continuano ad ostacolarla in tutte le maniere. A questo punto Artemisia decide di chiedere aiuto ad Angelo, spronandolo a tornare ad occuparsi della gestione delle sue terre: solo lui, impiantando sui propri campi il nuovo trappeto per la produzione di olio commestibile, potrebbe dare il buon esempio ed essere seguito, perché è un sacerdote. Angelo, non senza titubanza, accetta di aiutarla. Le cose sembrano andare meglio a tutti: Niccolò ha trovato l’amore di Teresa, la cameriera di Artemisia, che per lui è disposto a lasciare tutto e seguirlo; la produzione dell’olio, anche grazie ai consigli del conte Grimaldi, procede alla grande, tanto che deve essere esportato a Genova; i sentimenti tra i due protagonisti sembrano essere più vivi che mai. Tutto ciò non viene visto di buon occhio, ancora una volta, dal principe Spinelli, che assolda i malvagi mercenari capitanati da Liricio (Gaetano Amato) per distruggere le giare d’olio. La vicinanza tra Angelo e Artemisia, porta il giovane uomo di chiesa a chiedersi se il cammino intrapreso sia quello giusto. Deciso a fare chiarezza sul suo futuro, Angelo lascia la gestione delle terre alla sua amata, per ritirarsi in una vecchia chiesa sperduta in un bosco e pensare al suo futuro. La nobildonna, nel frattempo, occupa ogni istante della sua vita per continuare la modernizzazione degli uliveti, seppur la sua salute sia cagionevole a causa del veleno che il principe Spinelli le sta facendo somministrare dalla cameriera Agnese. Quando Artemisia si ritrova in fin di vita, destino vuole che Angelo la salvi, proprio là, vicino alla cascata dove si erano giurati amore eterno, con l’antidoto. Non potendola riportare al castello dal principe Spinelli, l’uomo decide di rifugiarsi in riva al mare in mezzo ai pescatori, non sapendo che Liricio è sulle sue tracce ed è pronto ad avvisare Spinelli del nascondiglio, dove Artemisia e Angelo hanno deciso di consumare il loro amore. Artemisia, furente per aver scoperto che è suo marito, il Principe Spinelli, a cercare di avvelenarla, ha tutte le intenzioni di affrontarlo a viso aperto, ma Angelo la invita a riflettere ed utilizzare le vie più consone, come la giustizia. Così è: con l’aiuto del giudice della corte del re e del vescovo Agostino Falvetti (Lucio Dalla), i due giovani protagonisti provano ad inchiodare il principe alle sue responsabilità, ma lui è lesto a fuggire. Se la giustizia terrena non riesce a fare il suo corso, quella ultraterrena non si ferma davanti a niente: un gremendo e devastante terremoto si abbatte su Seminara distruggendo ogni cosa e uccidendo ogni persona tra cui il principe. Ai nostri eroi non rimane che ricominciare a vivere.


http://www.lasiritide.it/public/approfondimenti/Artemisia%20s.JPG

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