miniserie televisiva italiana che narra la vita di Giuseppe Moscati, il medico proclamato Santo da Papa Giovanni Paolo II nel 1987[1].
Descrizione
La fiction è composta da 2 puntate dalla durata di circa 100 minuti ciascuna. La Rai ha anche proposto una versione ridotta in un'unica puntata.La miniserie è realizzata da Artis Edizioni Digitali e Sacha Film Company in collaborazione con Rai Fiction, e venne trasmessa in prima visione TV da Raiuno in prima serata nel 2007.
La regia è di Giacomo Campiotti, e gli attori protagonisti sono Giuseppe Fiorello nel ruolo di Giuseppe Moscati, Ettore Bassi nel ruolo di Giorgio Piromallo, Kasia Smutniak nel ruolo di Elena Cajafa.
Trama
Siamo nel 1906 e Giuseppe Moscati, un giovane medico, si appresta, insieme al suo amico Giorgio Piromallo, a concorrere per un posto di aiuto all'Ospedale degli Incurabili di Napoli. Giorgio, figlio di un famoso medico, ha scelto la professione per tradizione familiare, mentre Giuseppe, che contravviene dalla tradizione dei Moscati che lo avrebbe voluto avvocato, ha per la medicina una vocazione.Giorgio trascina a fatica Giuseppe ad una festa dove presenta all'amico la bella e infelice principessa Elena Cajafa, e tra i due giovani si costituirà subito un forte legame.
Giuseppe è un uomo forte che si adatta con difficoltà alle rigide regole ospedaliere, difese da suor Helga, la caposala degli Incurabili. I sette minuti da dedicare ad ogni paziente stanno stretti a Giuseppe, che spesso si attarda accanto a casi senza speranza attirandosi critiche e rimproveri sia dalla caposala che dal professor Delillo. Giorgio, al contrario, si gode la vita e affronta la professione con molto distacco. Conquista una ballerina del caffè concerto di nome Cloe e con lei avvia una relazione molto passionale, ostacolata dal padre di lui.
Elena Cajafa, con la sua bellezza ed il suo tormento interiore, sta intanto a poco a poco conquistando il cuore di Giuseppe. E quando questi, durante l'eruzione del Vesuvio del 1906, sfidando la morte, salva i pazienti dell'ospedale di Torre del Greco, riceve un encomio pubblico ed una fama tali da vincere anche le riserve del padre della ragazza, che comincia a vederlo come un possibile candidato alla mano della figlia.
A Giuseppe il mondo sorride, e gli sembra di poter ottenere tutto; anche la sorella Nina sembra sciogliere, nei successi di lui, l'amarezza di essere rimasta nubile ed il rifiuto ricevuto dall'uomo da lei amato, il cugino Leonardo, che ha scelto di farsi sacerdote. Ma anche per Giuseppe viene il momento della crisi a causa della morte per tetano di un piccolo lustrascarpe, Aniello, che il medico aveva preso a proteggere. Quella sofferenza rafforza la sua vocazione e quando un nuovo concorso viene indetto Giuseppe lo vince e diviene uno dei medici più famosi di Napoli; Giorgio, invece, lo perde, e tra i due amici la spaccatura è insanabile.
Giorgio decide di lasciare Cloe, nonostante la ragazza aspetti un bimbo da lui; l'unico aiuto che le fornisce è rappresentato dai soldi necessari ad abortire. Le possibilità economiche e le conoscenze paterne gli permettono di aprire uno studio privato che, in poco tempo, gli fa acquisire notorietà e importanti relazioni.
Giuseppe, invece, si dedica alla formazione delle nuove generazioni di medici. Ottenere la mano di Elena Cajafa, averla al suo fianco come moglie, sembra adesso il logico completamento del suo percorso. Ma la sera in cui egli si sta recando a casa del principe per avanzare la sua richiesta, una scoperta orribile lo allontana: un’epidemia di colera è scoppiata nei vicoli di Napoli. Capisce che il suo posto non è accanto a una moglie ma tra i diseredati.
Mentre Giorgio prosegue nell'ascesa sociale e sposa Elena, Giuseppe ritrova Cloe. La ragazza è gravemente malata di setticemia e Giuseppe capisce subito la gravità della situazione e va a cercare Giorgio che, però, rifiuta di aiutarla. Giuseppe decide invece di assisterla, portandola a casa sua, malgrado la disapprovazione della sorella Nina. Quest'ultima, proprio grazie ai giorni passati con Cloe, si aprirà alla comprensione per la missione del fratello. Cloe confessa a Giuseppe, in punto di morte, di avere avuto un figlio da Giorgio e di averlo abbandonato e gli fa promettere che lo ritroverà. Giuseppe si mette alla ricerca di quel bambino ma nonostante i suoi sforzi non riesce a rintracciarlo.
Giuseppe comincia a curare tutti coloro che gli ospedali rifiutano, accogliendoli in casa sua. Anche Elena vi si reca per confidargli di non essere felice: ha paura di non poter avere figli ed è andata da lui sperando di poter essere aiutata; ma lui non può che confermare la diagnosi che le era stata fatta da altri medici. Le dice anche che l'amore spesso si trova anche là dove non avevamo mai pensato di trovarlo, e la accompagna in un orfanotrofio dove proprio il figlio di Cloe e di Giorgio colpisce il cuore di lei, che decide di adottarlo, senza sapere che suo marito è il padre naturale del bambino.
È il 1927; Giuseppe è malato e stanco, la sua casa è spoglia di tutto perché tutti i suoi averi sono serviti per curare i poveri. È così che lo trova Giorgio quando va da lui: una decisione improvvisa, dopo numerosi anni, quasi un'intuizione divina, ed una premonizione. Giuseppe gli rivela che quel bambino che ha adottato è figlio suo e di Cloe.
Quando Giorgio esce da casa di Giuseppe, riconciliato con l’amico e con la vita, le campane suonano a morto ed un funerale sta attraversando Piazza del Gesù. Quando Giorgio chiede chi è morto, la gente piangendo gli risponde: «Giuseppe Moscati, il medico dei poveri, è morto ieri».
La trama della miniserie - come giustamente evidenziato dai biografi più noti del Moscati, Antonio Tripodoro e Andrea Jelardi, rispettivamente sul periodico Gesù Nuovo e sul quotidiano Il Denaro - presenta alcune vicende della vita del santo che sono state romanzate o sono del tutto immaginarie, prima fra tutte la relazione sentimentale ed il rapporto di amore-odio con l'amico e collega Piromallo.
Ascolti
n° | Prima TV Italia | Telespettatori | Share |
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1 | 26 settembre 2007 | 5.378.000 | 21,14%[2] |
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